SINDROME LONG COVID: QUANTO DURA. QUALI SONO I DISTURBI PIU’ IMPORTANTI
Pubblicato da Dott. Adriano Bruni il
SINDROME LONG COVID: QUANTO DURA. QUALI SONO I DISTURBI PIU’ IMPORTANTI
Nel corso degli ultimi mesi sono stati tanti i casi di persone che, dopo essere guarite dal Covid – 19, hanno affermato di continuare ad avere problemi di salute di vario genere, anche a distanza di tempo . Veri e propri strascichi del Covid difficili da mandar via. La maggior parte delle persone che hanno contratto il Covid- 19 riesce a recuperare completamente entro due mesi. Alcuni, invece, continuano a presentare disturbi e manifestazione cliniche per più tempo a prescindere dalla gravità del Covid stesso. Questi strascichi a volte sono così severi da impedire alle persona che ne soffre di ritornare a condurre una vita normale. Tale condizione, per gli inglesi Long Covid e per noi Sindrome Post Covid – 19, indica l’insieme dei disturbi e delle manifestazioni cliniche che persistono dopo l’infezione, rappresentando una specie di continuazione della malattia. Un vero problema che può portare a conseguenze sanitarie anche piuttosto pesanti. Stime recenti mostrano che la percentuale di persone guarite dall’infezione da SARS– CoV – 2 che necessita di cure a distanza di settimane o mesi dalla negatività ai test è in forte aumento.
Il dato è confermato anche dai riscontri rilevati dalla mia attività clinica e strumentale ( EMG ) giornaliera di Neurologo e Psichiatra , in cui, tutte le settimane, arrivano sempre più pazienti affetti da Long Covid. La durata della persistenza dei sintomi non sembra essere collegata all’intensità degli stessi durante la malattia. Succede, molto frequentemente, che persone che hanno avuto una forma lieve di Covid – 19, sviluppano problemi a lungo termine. E’molto importante individuare tempestivamente eventuali effetti a lungo termine. I medici di medicina generale devono monitorare attentamente i pazienti che hanno avuto il Covid – 19 per verificare sintomi e disturbi permanenti anche dopo la guarigione dall’infezione, anche se il virus non è più presente nell’organismo. Il sintomo sicuramente più diffuso è la stanchezza , seguito dalla perdita dell’olfatto e del gusto. Un altro sintomo importante riportato molto frequentemente è la “nebbia mentale”, condizione caratterizzata da problemi di memoria e di concentrazione in aggiunta alla costante sensazione di stanchezza, disturbi muscolari con dolore mialgico e facile affaticabilità. Questo è il sintomo che induce il paziente a sottoporsi ad esame neurofisiopatologico di Elettromiografia. Altro sintomo importante presente è la cefalea, caratterizzata da dolore di intensità lieve ma continua. La comparsa di una cefalea continua e di intensità lieve in un paziente che non ne aveva mai sofferto prima richiede una anamnesi approfondita perché potrebbe trattarsi di paziente COVID asintomatico. Tendenzialmente i disturbi si attenuano con il passare del tempo, ma anche in questo caso c’è molta variabilità, alcune persone si riprendono in un paio di mesi, altre, dopo molti mesi sentono di aver recuperato solo alcuni sintomi.
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