POLITICI ADOLESCENTI INGUARIBILI
Pubblicato da Dott. Adriano Bruni il
POLITICI, ADOLESCENTI INGUARIBILI
Come si distingue una vita adulta da una vita adolescente? Provo a dare una risposta semplice suggerita dall’esperienza clinica. Una vita adulta tende ad assumere con coerenza le conseguenze delle proprie azioni, una vita adolescente non si preoccupa di questa assunzione perché ritiene che le proprie azioni non abbiano mai delle vere conseguenze. In questo modo, mentre la vita adulta , assumendo le conseguenze delle proprie azioni, conosce, il senso della responsabilità che ogni decisione comporta, quella adolescenziale, evitando questa assunzione, non conosce alcuna responsabilità se non quella che continua ad attribuire alla vita inesorabilmente corrotta del mondo degli adulti. E’ chiaro che questo si verifica quando l’adolescenza che in se stessa è l’età affermativa e creativa del sogno e del desiderio, non si evolve, ma resta come bloccata in una posizione solo rivendicativa dei propri diritti senza cogliere in nessun modo il nesso che lega l’affermazione di tali diritti ai doveri necessari. Nella politica italiana il ruolo dell’adolescenza inguaribile, incapace di evolvere verso la vita adulta adulta, salvo rare ed individuali eccezioni, è interpretato dalla maggior parte dei politici da Salvini, Meloni, Renzi , Draghi, Calenda, ma chi lo interpreta meglio, fin dalla sua nascita è il M5S. Questo movimento ha ereditato le caratteristiche personologiche ed antropologiche del suo fondatore: il disprezzo per le istituzioni, la pratica costante dell’insulto e del dileggio degli avversari, la denigrazione in toto del sistema dei partiti, la barzelletta come narrazione, una concezione purista e fondamentalista della propria identità, il rifiuto della politica come arte della mediazione, la predicazione populista di slogan retorici per fronteggiare problemi complessi, l’assenza di identità di memoria culturale, l’arroganza che non conosce dubbi, la pretesa profetica di leggere il futuro, l’incompetenza eletta a ideale, la postura dell’anima bella che pretende di giudicare dall’alto del suo essere senza macchia il mondo marcescente della storia.
In questo il M5S trova ottima compagnia: Salvini, Meloni, Renzi, Calenda. Tutti atteggiamenti che incontriamo nella nostra pratica clinica in ogni cristallizzazione patologica dell’adolescenza. Di fronte all’urto con lo spigolo duro della realtà però questi atteggiamenti lasciano il posto ad una condizione di sconcerto e persino di collasso soggettivo. E’ quello che accaduto nell’aula del Senato di fronte all’ammutinamento di alcuni politici che decide di disertare il voto di un decreto governativo che stanziava ventitre miliardi di aiuti a imprese e famiglie. E’ un episodio che deve essere letto come esemplare. In questo caso la scelta di Draghi di dimettersi ha imposto all’adolescenza inguaribile dei politici di assumere finalmente le conseguenze delle proprie azioni. Lo ha imposto senza sconti, senza concedere più alcuna possibilità di attribuire ad altri le conseguenze delle proprie improvvise scelte. Spetta, infatti, talvolta, alla vita adulta restituire agli adolescenti, bloccati nella loro libertà astratta, le conseguenze delle loro azioni. Non a caso di fronte alla risposta di Draghi sono apparsi tra i politici sconcerto, smarrimento, angoscia, sorpresa. E’ quello che accade spesso tra i genitori e figli adolescenti quando i genitori, facendo il loro difficile mestiere, non concedono più abili. Per molti politici la crisi inizia, dopo il successo elettorale, con il passaggio forzato dall’apposizione al governo. Si tratta dello stesso passaggio che un adolescente deve prima o poi affrontare nella propria vita: da una versione astratta della libertà e della propria indipendenza al rapporto traumatico con la realtà. Draghi, nonostante la sua fermezza abbia indotto i politici a prendersi le loro responsabilità, in questo contesto ha fatto emergere la sua adolescenza. Si comportato con il bambino che possiede il pallone, non lo fanno giocare, allora lui va a casa con il pallone. Il governo Draghi, nonostante il mancato voto di alcuni politici, aveva ugualmente la maggioranza, si è dimesso come ugualmente come fatto di lesa maestà e poi quando ha chiesto la di votare la fiducia non ha presentato una sua mozione di fiducia, dimostrando tutto il suo disinteresse e rispetto per parlamento. Questi politici ricordano due miei giovani pazienti. Il primo rimprovera assiduamente con arroganza i suoi genitori di votare a sinistra pur essendo benestanti, mentre nel frattempo si fa mantenere da loro in un monolocale di lusso in pieno centro. Il secondo, dichiara di non avere alcuna meta nella vita se non quella di contrastare chi ne ha una, affermando che distruggere è sempre meglio di creare perché se distruggi non ti devi preoccupare più di niente.
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