NOSTALGIA E NOSTRA STORIA IN TERAPIA

Pubblicato da Dott. Adriano Bruni il

La nostalgia è un’emozione che regala equilibrio e forza interiore.

Ci sono nostalgie ferite dal dolore ed altre che se ne salvano.

In tutti i casi, comunque, è importante fare i conti con il nostro passato.

Fermare lo sguardo su una tovaglia, su un barattolo di caramelle, accarezzare un viso che ricorda quello di una persona amata che non c’è più.

Sono dettagli che fanno riemergere sensazioni che sembravo perdute..

Si  alza un velo e ci ritroviamo indietro nel tempo.

Viviamo in un’epoca divorata da quello che accade nell’ immediato, nulla viene inquadrato nel tempo, nella storia.

Gli individui rifiutano la propria interiorità e questo ci svuota e porta a vivere solo ciò che è occasionale..

E’importante recuperare la storia pubblica ed interiore, perché quanto ci è accaduto dà continuità alla nostra esistenza.

Gli episodi che ci hanno salvato nel passato ci danno forza per affrontare presente e futuro.

Conoscere gli errori di ieri è prezioso.

Serve nella sfera pubblica, per questo i politici dovrebbero conoscere la storia, ma anche nel privato.

Le tracce di chi abbaiamo amato e conosciuto devono restare.

L’adulto ripensa a quel tempo inconsapevole in cui era protetto e dipendente dai genitori.

Attingere a quel periodo ci aiuta, anche se si tratta di anni infelici.

Ci dà la sensazione che oggi la vita ci può far realizzare quello che vogliamo..

Ricordare la vita infantile o adolescenziale non è mai tempo perduto.

E’ la premessa perché genitori, educatori ed insegnanti possano avvicinarsi agli adolescenti, a quelli che stanno male in particolare, cercando di rivivere di rivivere le proprie  esperienze personali di gioventù.

Tutte le sensazioni , le immagini, gli odori ed i sapori regalano  emozioni importanti.

Arricchiscono la nostra vita interiore e ci aiutano a vivere in comunione con gli altri.

Nel caso in cui la nostalgia ci fa tirare indietro significa che temendo la paura e l’angoscia della morte, che sono rivolte al futuro, ci rifugiamo nel passato, nella nostalgia di un passato, quando le abbiamo già vissute, e siamo riusciti a superarle.

Dalle esperienze di ieri rinascono allora le tracce di una speranza che ci consentano di guardare avanti.

Passato presente e futuro si ricongiungono così l’uno all’ altro.

Quando la nostalgia si fa dolorosa e bruciante, si accompagna a depressione ed angoscia.

Diventa espressione di uno stato d’animo logorato dalla tristezza.

Allora il male di vivere diventa malattia.. Per chi deve fuggire dalla terra natale a causa delle terribili condizioni di vita, questo si accompagna ad un infinito dolore.

Lo si vede dai volti che ci fanno vedere.

Sono esistenze ferite che hanno bisogno di gesti concreti, ma anche di parole silenziose, come testimonianza di ascolto.

Sono molti i migranti che si ammalano per il dolore.

Si curano con il dialogo, che non deve essere  mai giudicante.

E’ necessario cancellare le barriere fra  paziente e medico, solo così si può accompagnare verso la guarigione.

Bisogna consentire di portare alla luce le sue esperienze per evitare che il suo cuore si spezza.

In caso di traumi subiti, anche in questo caso il passato va rielaborato. Non è possibile cambiare quanto accaduto, ma bisogna ripartire da lì per costruire qualche cosa. 

E’ necessario conoscere anche un passato doloroso e traumatico per far luce sulla propria esistenza.

Le persone considerano le emozioni sincere inutili.

La nostalgia è una levatrice di sentimenti che rendono la vita più calda.

Alcune persone  sono prese da se stesse, vivono o nel narcisismo  o nell ’autismo, in un presente pilotato che non dà spazio alla nostalgia.

Sono prigioniere di un mondo senza passato e senza speranza.

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