I MALATI DIMENTICATI
Pubblicato da Dott. Adriano Bruni il
I MALATI DIMENTICATI
Sono sempre di più le persone , soprattutto i giovani, che anche a causa del Covid hanno sviluppato malattie psichiatriche ed ora chiedono aiuto. Dalla esperienza clinica personale, giornaliera, emerge che questo disagio cresce, come le diagnosi. L’assistenza psichiatrica che viene data alle persone affette da disturbi psichiatrici ed agli stessi familiari, che ne sono inevitabilmente coinvolti, versa in agonia. Le sofferenze psichiche infatti contagiano gli stessi familiari dato il legame inestricabile che si crea, dovendo fronteggiare quotidianamente le difficoltà del paziente. La legge 180 del 1978, con il progressivo superamento degli Ospedali Psichiatrici, è stato un primo passo per realizzare una rete di servizi in grado di rispondere alle esigenze differenziate dei pazienti, processo questo avviato, ma che poi si è sempre più arenato. Durante le fasi acute del disturbo si possono richiedere periodo di ricovero con possibili forme di contenimento più continuative delle tre settimane previste oggi, anche per salvaguardare l’incolumità del paziente e dei suoi familiari. Nella fasi successive si richiedono interventi psicoterapici e farmacologici per favorire la reintegrazione della personalità dei pazienti e l’inserimento sociale più attivo. Qualora si instauri una cronicizzazione del disturbo occorre realizzare soluzioni residenziali, ancora più necessarie quando non ci sia più la famiglia ad occuparsi del proprio familiare in difficoltà.
Per realizzare questi progetti occorrono psichiatri e psicologi qualificati data l’usura mentale per il contatto prolungato con la malattia mentale che richiede costanti aggiornamenti e supervisioni. Il numero di noi operatori si è sempre più ridotto e siamo costretti a lavorare con ritmi massacranti senza potersi dedicare adeguatamente ad ogni singolo paziente. Durante la recente pandemia le condizioni della salute mentale della popolazione si sono fortemente deteriorate soprattutto fra i giovani ed anche fra le persone anziane. Risulta che i disturbi alimentari degli adolescenti sono raddoppiati, come anche i disturbi di ansia e di depressione che colpiscono più del 20% della popolazione giovanile. I tentativi di suicidio fra gli adolescenti addirittura del 75%, una vera pandemia che suscita dolori e sofferenze nelle famiglie. Durante la mia attività clinica, sempre più spesso, mi capita di ascoltare le dolorose lamentele di genitori e famiglie che con figli adolescenti con gravi difficoltà psichiche, lamentano di sentirsi soli e disperati nel dover affrontare i loro comportamenti provocatori e autolesivi, che richiederebbero ricoveri più prolungati. I vincoli giuridici non lo consentono, a meno che le famiglie non li denuncino alla giustizia penale ed il giudice possa disporre il prolungamento delle restrizioni terapeutiche. Questa sarebbe una soluzione estrema e poco accettabile anche perché creerebbe in famiglia un clima familiare incandescente che peserebbe sullo stesso percorso terapeutico. Purtroppo non è previsto il potenziamento dei servizi psichiatrici, per cui giovani e anziani rischiano di essere abbandonati a se stessi e ad una emarginazione sociale. E ’stato approvato il bonus psicologico, ma rappresenta una goccia nell’oceano e riguarda perlopiù persone con difficoltà psicologiche non gravi. L’investimento nei servizi psichiatrici non solo risponde a legittime esigenze umane e sociali, ma determina anche ricadute economiche positive dal momento che promuove un ruolo più attivo nella società gravando meno sull’assistenza pubblica.
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