QUEI RAGAZZI CHE VEDONO NEI GENITORI UN OSTACOLO ALLA LIBERTA’
Pubblicato da Dott. Adriano Bruni il
La fantasia di sopprimere i genitori, vissuti come un ostacolo per la propria libertà, è un pensiero che si annida, a volte, nella mente degli adolescenti. Lo spiega con chiarezza Winnicot, lo sappiamo, è un tema ricorrente, simbolico, che resta naturalmente a livello di fantasia e poi scompare, crescendo. Ma ci sono casi invece, penso a Erika e Omar, penso a questo ragazzo di Paderno Dugnano, nei quali con ferocia inaudita degli adolescenti scelgono di dare corpo a questo. Il risultato è la strage che abbiamo sotto gli occhi. Sono ragazzi come fortezze vuote, nascondono l’abisso che hanno dentro dietro un paravento di normalità. Chissà quali fantasmi aveva dentro quel ragazzo, pur moderandosi perfettamente integrato e inserito, a scuola, nello sport, nella vita sociale. Anche in famiglia a quanto sembra, dentro quelle categorie che con approssimazione definiamo normali. Ma il suo gesto è invece chiaramente un gesto psicotico, figlio di una sofferenza psichica con la quale conviveva chissà da quanto tempo . Non significa affatto che sia innocente, se una persona malata nuoce agli altri deve essere fermata. Questo ragazzino sconterà la sua pena, ma spero che venga anche curato. Nessuno può dire cosa c’è nel cuore e nella testa del giovane, però accade sempre più spesso. Tra i giovani assistiamo ad un incremento esponenziale della violenza, in famiglia, nel gruppo, contro le donne. C’è una assuefazione alla ferocia, amplificata dai social che hanno fatto cadere la barriera fra vita reale e vita immaginata. Per definire le psicosi dell’infanzia e dell’adolescenza un grande psicoanalista, Bruno Bettelheim, parlava di “fortezze vuote”. Si tratta di giovani che riescono ad avere vite apparentemente normali pur essendo disturbati. Si costruiscono una corazza che nasconde il loro disturbo, sono nello stesso tempo lucidissimi e malati. Del resto il ragazzo dice; sono estraneo a questo mondo.
Come accade spesso in questi casi sarà nel ricostruire cosa è stata davvero la sua vita che i segnali premonitori, probabilmente presenti, diventeranno evidenti. Questa violenza può esplodere ovunque non è figlia del disagio. Una volta deciso di realizzare quella fantasia di morte, la violenza diventa fine a se stessa, un modo terribile per scaricare la rabbia. La fantasia della soppressione dei genitori nasce proprio dal senso di limitazione che gi adolescenti provano in quella fase della vita, quando tutte le regole sembrano imposizioni. o della rabbia se si percepiscono inadeguati rispetto alle aspettative, se provano umiliazione. Però, come dicevo, si tratta di fantasie. Nessuno ha colpa, il parricidio esiste da sempre, in psichiatria è ben noto. Il giovane si potava dentro un ferita antica, risalente magari ai primi anni di vita. La psicosi si forma anche in questo modo. Uccidendo i familiari ha ucciso i propri fantasmi. E’ tremendo ma è così. Mentre li pugnalava era assolutamente convito di fare la cosa giusta. Siamo difronte ad un disturbo più profondo, non a una devianza che può nascere da un contesto sociale, dalla droga, o dal confondere il reale con il virtuale. Tutti gli adolescenti si sentono limitati dai propri genitori ma non per questo fanno una strage. Quel ragazzo ha dato invece ascolto alle sue ossessioni. Dico che il suo è un comportamento psicotico. Spero che in carcere, appunto, venga non solo custodito ma curato.
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